"Del Sud mi piace chi se ne sta a mani nude, disarmate, chi non si lascia tentare di opporsi ai violenti con i loro metodi mafiosi. A Sud mi piace chi fa il padrino senza fare il padrone, chi fa doni per amicizia e non per legarti al suo clan". Così don Giacomo Panizza, sacerdote bresciano che da oltre 40 anni opera in Calabria, nel suo nuovo libro "Cattivi maestri" (edito da Edb), che verrà presentato martedì 12 dicembre alle 17 a Roma, nella sede di 'Con i Bambini', in via del Corso 267 a Roma. A parlarne con l'autore saranno il critico Goffredo Fofi, che ha curato la prefazione al volume, Carlo Borgomeo presidente dell'impresa sociale Con i Bambini e Giovanni Tizian, giornalista del settimanale L'Espresso, minacciato dalla mafia. Panizza ha fondato nel 1976 a Lamezia Terme la comunità "Progetto Sud" ed è nel mirino delle cosche dal 2002 per essere stato testimone di giustizia contro un clan mafioso e per aver preso in gestione un edificio confiscato. Da allora vive sotto protezione. "In molti luoghi del nostro Paese -sostiene l'autore- la mentalità mafiosa si insinua nel modo di pensare comune. È la mentalità dei boss, delle donne di mafia e dei giovani arruolati dalle cosche, ma anche quella che si respira nelle relazioni, nelle parole e nei silenzi. Piegate al raggiungimento degli scopi dei clan, le regole educative criminali si impongono nelle comunità locali, insegnano la prepotenza, riproducono modalità rigide e ripetitive di comportamenti sociali- come la riscossione del pizzo- e mostrano che chi apprende, dopo essere stato messo alla prova, viene sottomesso da chi preclude un futuro diverso. Eppure, questa (mala) educazione si può sfidare e capovolgere".
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